prova 3

GOVERNO
Il Maestro Generale

L'Arcivescovo Ordinario Generale

Il Consiglio Magistrale

Il Provinciale

Il Consiglio Provinciale

Case e delegazioni

 

PROVINCIALI EMERITI

COSTITUZIONI
Decreto Pontifico

Costituzioni

Direttorio

UTILITY

La nostra storia

I nostri simboli
Precisazioni sugli Ordini Equestri

F.A.Q.

 

prova 3

Associazione di diritto pontificio

MILIZIA DI GESU' CRISTO
​Provincia Italiana "S. Caterina da Siena"


facebook
youtube
instagram

Associazione di diritto pontificio

MILIZIA DI GESU' CRISTO

Provincia Italiana "S. Caterina da Siena"

ASSOCIAZIONI CIVILI

OMC International

Associazione Italiana AMJC

AMJC Italia © 2023 - info@miliziadigesucristo.it   - CF: 93164980752

privacy  & cookies | Informativa legale   |   AREA RISERVATA 

Il Santo Rosario

oraziogentileschimadonnadelrosario

Una catena tra cielo e terra

Fra tutte le devozioni in onore della Madonna, una delle più amate e praticate dal popolo cristiano è la recita devota del S. Rosario. Da oltre otto secoli la Chiesa l'ha accolta e si è adoperata a diffonderla, dapprima tra la gente semplice ed incolta e in seguito tra tutte le categorie del popolo di Dio. La sua origine risale a quel rifiorire di manifestazioni nuove della devozione verso la Vergine, nei suoi aspetti più popolari e spesso elementari, che ritroviamo nella Chiesa verso la fine del secolo XII. Alla diffusione di queste pratiche devozionali contribuirono largamente i cistercensi e poi, fin dagli inizi del secolo seguente, i grandi Ordini "mendicanti", nelle loro strenue lotte contro le eresie.

L'origine della preghiera può, in un certo senso, essere attribuita anche ai primi cavalieri della Milizia di Gesù Cristo.

Infatti, nella "Legenda Maior" di S. Caterina da Siena, il beato Raimondo di Capua, riporta che, quando S. Domenico incontrò il primo nucleo di cavalieri, oltre a dare il privilegio di indossare i colori propri del suo abito "assegnò loro un numero fisso di Pater noster e Ave Maria, e volle che li recitassero a tempo fissato per le ore canoniche, in luogo appunto dell'officio divino"

120904431102154810627333805620563168136594521n

Modificato nei secoli successivi, la forma più strutturata la si deve al frate domenicano Alain De La Roche, che la codifica nel 1470.

Il primo documento papale in cui si invita il popolo nella recita della preghiera è del 1479, con la bolla "Ea quae ex fidelium" di papa Sisto IV. Sarà successivamente il papa Pio V, anch'egli domenicano, a incrementare la preghiera associandola alla vittoria di Lepanto, e permettendo, così di diffonderla in tutta la cristianità. Papa Pio V sarà, anche per questo, ricordato come "il papa del Rosario".

Il pontefice Gregorio XIII, sulla scia del predecessore, dedicò la festa del 7 ottobre, che papa Ghisleri aveva dedicato alla "Regina delle Vittorie" alla "Madonna del Rosario".

Leone XIII scrisse ben 12 encicliche sul Rosario della Beata Vergine.

Infine, il papa Giovanni Paolo II, con la lettera apostolica "Rosarium Virgini Marie" aggiunge facoltativamente i "Misteri luminosi" ai tradizionali misteri. 

Dal 1479 ad oggi, sono oltre 200 i documenti papali che riguardano la preghiera del Rosario a sottolinearne in tutti i tempi la potenza e l'importanza per tutta la Chiesa