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COSTITUZIONI

che costituiscono le norme di vita dei fratelli e sorelle della Milizia di Gesù Cristo approvate dall'autorità legittima della Santa Chiesa.

PREAMBOLO

L'esistenza della Milizia di Gesù Cristo, storicamente fondatanel XIII secolo, è sancita in ogni secolo con Bolle, privilegi, indulgenze da parte dei Sovrani Pontefici. In particolare da Gregorio IX con la bolla Quae omnium conditoris del 23 giugno 1236 e di San Pio V con la bolla Sacro Sanctae Romanae del 12 ottobre 1570.

Lo scopo di questo Ordine, originalmente a vocazione militare, era quello di riunire attorno alla Santa Chiesa Cattolica, sopratutto durante i periodi più turbolenti della sua storia, delle pie persone, permeate dall'ideale della fede, dell'onore, del coraggio, della carità, della devozione e fedeltà alla Santa Sede Apostolica, in uno spirito di autentica cavalleria cristiana. Molte volte, adattandosi alle vicissitudini storiche, si è proceduto ad una sua riorganizzazione come Istituzione religiosa: una prima volta nel 1605 a Valladolid sotto l'impulso dei Frati Predicatori, una seconda volta a Roma, nel 1870, senza interruzione fino ai nostri giorni, da parte del conte Arthur de Beaumont, colonnello di Stato Maggiore pontificio, con la benedizione del Santo Padre Pio IX ( breve dell'8 marzo 1876 e del 11 gennaio 1877). In seguito fu riformata nel 1959 ed eretta canonicamente il 1 luglio 1961 nella chiesa di S. Pietro da S. E. l'Arcivescovo di Sens (Francia), il quale dopo le modifiche apportate su richiesta della Santa Sede, ha approvato con Decreto del 2 febbraio 1973 le presenti Costituzioni. La Milizia di Gesù Cristo intende guardare allo spirito dell'antica Istituzione e in qualche modo continuarla adattandola ai tempi moderni.

ARTICOLO PRIMO
La Milizia di Gesù Cristo ha come scopo essenziale la realizzazione del Regno di Gesù Cristo in seno alla società secondo le direttive che il Rev.mo Padre Vincent Jandel, Maestro Generale dell'Ordine dei Frati Predicatori, discepolo di Dominique Lacordaire, tracciò nel 1871 per la prima riorganizzazione contemporanea.


ARTICOLO SECONDO
Le modalità per compiere tale scopo sono sempre quelle che il Padre Vincent Jandel donò alla sua crociata pacifica: la preghiera, la parola e le buone opere. Vale a dire che, seguendo tali direttive, i membri della Milizia di Gesù Cristo si sforzano “di far rientrare nella società lo spirito della Fede, di conservare il Vangelo nei costumi, di preservare gli usi cristiani, di combattere per il rispetto umano e di prendere per regola dei loro convincimenti e della loro condotta una perfetta sottomissione e docilità filiale agli insegnamenti del Santo Padre, non soltanto riguardo le definizioni dogmatiche, ma anche riguardo tutte le questioni di disciplina e di opportunità espresse dal Magistero ordinario del Sovrano Pontefice e della linea che con la sua autorità traccerà per i fedeli.”


ARTICOLO TERZO
La Milizia di Gesù Cristo realizza, in particolare, il suo scopo in uno spirito di rinnovata cavalleria nei tempi moderni, attraverso l'impegno dei suoi membri nella loro condizione di vita e attraverso le opere di formazione dottrinale ed ecumenica, di pietà mariana e di giustizia sociale che sono la manifestazione del Regno di Cristo, e che formano le tre tendenze della Milizia di Gesù Cristo.

ARTICOLO QUARTO
Attraverso il rito del ricevimento del mantello, dell'impegno e dell'investitura, ereditati legittimamente dai fondatori e restauratori della Milizia di Gesù Cristo, il militante cristiano “bonus miles Jesu Christi”, riceve con la fedeltà e lo spirito della cavalleria cristiana, il compito di una propria missione nel mondo attuale che lo associa al servizio di Gesù Cristo secondo le direttive dei suoi superiori.


ARTICOLO QUINTO
La Milizia di Gesù Cristo ammette nella sua organizzazione laici di entrambi i sessi e il clero, come membri affiliati, membri impegnati e membri di vocazione.


ARTICOLO SESTO
I membri affiliati sono le persone, simpatizzanti, amici o benefattori, che desiderano appartenere spiritualmente alla Famiglia della Milizia di Gesù Cristo.


ARTICOLO SETTIMO
I membri impegnati, chiamati anche membri di devozione, dopo un periodo di noviziato di tre mesi e un periodo di formazione di due anni, senza dispense, sono ammessi a effettuare le promesse, oltre al rispetto degli obblighi del proprio stato.


ARTICOLO OTTAVO
I membri di vocazione, chiamati anche membri di religione, più desiderosi di altri di lottare nello spirito dei consigli evangelici di povertà, castità ed obbedienza, contro la cupidigia, le passioni e l'orgoglio, offrono le loro vite alla Santissima Trinità, per essere confermati con una consacrazione nuova e particolare. Essi si mettono sotto la protezione della Regina del Santo Rosario, del beato patriarca Domenico, di S. Pietro da Verona martire, e di S. Caterina da Siena dottore della Chiesa, attraverso uno o più voti emessi nelle mani del Maestro Generale o di un suo delegato specialmente designato.


ARTICOLO NONO
I voti sono di povertà secondo lo stato, di castità secondo lo stato, di obbedienza speciale al papa regnante, e di difesa della Santa Vergine Maria. Essi sono dapprima provvisori annuali, e poi definitivi dopo una durata minima di cinque anni.


ARTICOLO DECIMO
I membri affiliati, impegnati e di vocazione che possono facilmente riunirsi formano una “casa”, tutte le “case” di una stessa nazione formano una “Provincia”; le Provincie di nazionalità differente si uniscono nella Milizia di Gesù Cristo, chiamata a livello internazionale “Domus Militiae Jesu Christi” o “Militia Christi”. Laddove non si è potuto erigere una Provincia, i membri isolati sono detti “in gremio Militiae” e sono assistiti dal Maestro Generale.


ARTICOLO UNDICESIMO
La Milizia di Gesù Cristo è diretta da un Maestro Generale, assistito da un suo consiglio, e da un Assistente generale. A capo di ogni Provincia si trova un responsabile Provinciale, assistito dal suo consiglio provinciale, ogni casa è diretta da un Delegato. Tutte le case si riuniscono in via ordinaria almeno una volta all'anno in capitoli internazionali, attraverso delegazioni.

ARTICOLO DODICESIMO
Ciascun Dipartimento d'azione della Milizia di Gesù Cristo, che corrisponde ad ognuna delle tre tendenze della sua spiritualità (Verità o Dipartimento delle opere di formazione dottrinale ed ecumenica; Rosario o Dipartimento delle opere di
devozione mariana e di vita spirituale, Ospitalità o Dipartimento delle opere di mutualità, solidarietà e giustizia
sociale) è governato da un Direttore di Dipartimento, che ha come compito animare e controllare, nell'ambito del suo Dipartimento, l'azione dottrinale, mariana o sociocaritativa del responsabile Provinciale e dei Delegati locali della Milizia di Gesù Cristo.


ARTICOLO TREDICESIMO
Conformemente alla sua più antica tradizione, la Milizia di Gesù Cristo ha ugualmente la vocazione di federare nell'ambito delle presenti Costituzioni, le opere, le associazioni e i movimenti cattolici risoluti a estendere il Regno di Dio secondo la sua spiritualità e i suoi metodi.


ARTICOLO QUATTORDICESIMO
Dei regolamenti precisano e interpretano queste Costituzioni; un rituale approvato determina le tappe della progressione in questo stato di servizio alla Chiesa.


CONCLUSIONI
Il postulante della Milizia di Gesù Cristo obbedisce ad una vocazione riconoscendo una chiamata di Gesù Cristo a vivere la vita secondo queste regole che lo porteranno, quale milite cristiano nella società contemporanea, a comportarsi in qualunque momento della sua esistenza come un vero soldato dello Spirito ( cf. Paolo, Eph VI, 10 – 17) mosso da fedeltà e coraggio nella preghiera e nell'azione al servizio della Verità, della Giustizia e della Carità.


Qui finiscono le Costituzioni approvate dall'Autorità Legittima della Santa Chiesa Cattolica e che costituiscono le norme di vita dei fratelli e sorelle della Milizia di Gesù Cristo.
Alle Costituzioni si aggiungono i Direttori d'attuazione che riguardano il governo interno della Domus Militiae Jesu Christi e che, nel XX secolo, furono adattati ai tempi moderni rispettivamente nel 1933 e nel 1959. Dopo la revisione delle Costituzioni, essi furono naturalmente riveduti e promulgati nel 1985 dal Maestro Generale Emmanuel Houdart de la Motte, con l'approvazione
dell'Ordinario.
La redazione è stata nuovamente riveduta nel 2005 e i Direttori sono stati promulgati nel 2005, dal Maestro Generale Jacques Storquart, con l'approvazione dell'Ordinario.
A differenza delle Costituzioni, i Direttori sono suscettibili di modifiche, aggiunte e correzioni, in funzione delle necessità dei tempi e dei luoghi, per onorare il compito essenziale dell'Associazione: la realizzazione del regno di Gesù Cristo nella società.